Le convinzioni: come si formano, perché contano, e cosa possiamo fare per prendercene cura
“Non siamo ciò che proviamo una volta, ma ciò che ci raccontiamo ogni giorno.”
Nel corso della vita, e in particolare nei primi anni, costruiamo un’idea di chi siamo: un’immagine interna fatta di parole, emozioni, esperienze e relazioni che ci aiutano a dare un significato al nostro stare nel mondo. Questa immagine è il senso di sé, e poggia su fondamenta spesso invisibili ma potenti: le nostre convinzioni personali.
Cosa sono le convinzioni personali?
Le convinzioni sono quei pensieri profondi e ripetitivi che si formano a partire dalle esperienze vissute, in particolare durante l’infanzia e l’adolescenza. Sono frasi interiori che diventano cornici: “Devo essere perfetto per essere amato”, “Non valgo abbastanza”, “È meglio non mostrare ciò che sento”, “Sono capace, posso farcela da solo”.
Alcune di queste convinzioni ci sostengono, ci danno forza e direzione. Altre ci limitano, ci fanno sentire inadatti o ci tengono lontani dagli altri, anche quando desidereremmo vicinanza. Spesso non siamo nemmeno consapevoli di averle: ci abituiamo a stare in quel copione e ci sembra l’unico possibile.
Come si formano?
Le convinzioni si formano in modi sottili e ripetitivi:
- Dai messaggi espliciti che riceviamo: parole dette dai genitori, educatori, adulti significativi.
- Da esperienze emotive forti: situazioni in cui ci siamo sentiti esclusi, umiliati, elogiati o ignorati.
- Dalla mancanza di spiegazioni: quando un evento non viene accolto o chiarito, tendiamo a “riempire i vuoti” con interpretazioni personali.
- Dall’osservazione dei modelli familiari: come i nostri genitori gestivano l’errore, le emozioni, il conflitto, il successo.
Un bambino che sente di dover “essere sempre bravo”, perché solo in quel caso riceve attenzioni, può interiorizzare la convinzione che l’amore sia condizionato alla performance. Questa convinzione, se non trasformata, accompagnerà anche l’adulto nelle sue relazioni, nel lavoro, nella genitorialità.

Il senso di sé: un’identità in movimento
La buona notizia è che il senso di sé non è una struttura fissa: è in movimento continuo. Cambia con l’età, con le esperienze, ma soprattutto con lo sguardo consapevole che possiamo scegliere di rivolgere a noi stessi. Portare alla luce le proprie convinzioni significa imparare a distinguere ciò che ci appartiene davvero da ciò che ci è stato insegnato o trasmesso, anche in modo non intenzionale.
Conoscere e trasformare le proprie convinzioni è un atto di cura verso di sé, ma anche verso gli altri: verso i nostri figli, i partner, i colleghi. È un modo per non agire sempre in automatico, per creare spazi nuovi in cui sentire, scegliere, esprimersi con più autenticità.
Perché è importante per i genitori e per chi lavora con le persone?
Chi accompagna la crescita degli altri — come fa Paola nel suo lavoro — sa quanto sia importante la presenza interiore dell’adulto. Più siamo consapevoli delle nostre convinzioni, più possiamo sostenere l’altro senza invadere, guidare senza controllare, ascoltare senza giudicare.
Nel contesto familiare, ad esempio, i bambini apprendono anche le convinzioni emotive dei grandi: vedono come un genitore reagisce al fallimento, come parla di sé, come gestisce la fatica. In questo modo iniziano a costruire le proprie mappe interne.
A volte, basta un piccolo cambiamento per creare un nuovo percorso. Una frase diversa. Un silenzio in più. Un ascolto più profondo.
Conclusione
Un invito a riflettere.
Forse può essere utile iniziare da una domanda:
Quali convinzioni sento di aver ereditato? Quali sto scegliendo oggi, consapevolmente?
Portare consapevolezza su questo può aiutarci a vivere in modo più autentico, a costruire relazioni più profonde e a trasmettere ai più piccoli non tanto l’idea di “essere perfetti”, ma quella di essere degni, così come si è.
Se senti il bisogno di esplorare questo tema per te, per la tua famiglia o nel tuo lavoro educativo, puoi contattarmi qui per un colloquio conoscitivo. Sarò felice di ascoltarti.
In questo altro mio articolo, invece, parlo di emozioni e sentimenti: scopri di più.